lunedì 17 settembre 2012

La processione dell'Addolorata dell'Annunziata

Ieri sera, domenica 16 settembre 2012, si è svolta a Sessa Aurunca (Ce) la tradizionale processione del quadro della Pietà, conservato nella Chiesa dell’Annunziata. Una processione a cui la popolazione (specie quella più anziana) è molto legata, che si svolge ogni sette anni in occasione della festività dell’Addolorata che ricade il 15 settembre. La processione, è iniziata alle ore 19 ed è terminata alle ore 20:45, dopo aver attraversato quasi tutto il centro storico percorrendo nell’ordine: via Giovanni Bruno, via Ospedale (fino alla piazzetta delle case popolari), di nuovo via Giovanni Bruno, piazza XX Settembre, Corso Umberto I°, Corso Lucilio (fino all’arco dei Cappuccini), via Paolini, piazza Duomo, via Garibaldi e di nuovo corso Umberto I° e piazza XX Settembre. L’accompagnamento musicale è stato curato dal Concerto Bandistico Città di Sessa Aurunca diretto dal M° Prof. Benedetto Zonfrillo.
Molti concittadini, soprattutto i più giovani, non conoscono le origini di questa antica processione che si svolge ogni sette anni da almeno due secoli e mezzo. Per questo motivo abbiamo ritenuto utile dedicare questa nota a quella che è probabilmente la meno conosciuta di tutte le antiche tradizioni suessane. Iniziamo dall'esame del quadro e dalla sua storia.
Trattasi di un olio su tavola del XV secolo, di autore anonimo, che raffigura il corpo di Cristo morto disteso tra le braccia della Madre, dal volto dolente, che con una mano gli sorregge il capo e con l’altra tiene il braccio sinistro. Dietro la scena si distende un ampio paesaggio collinare. Esso proviene dalla diruta chiesa di S. Biagio (le cui rovine sono ancora oggi visibili in piazza Giovanni Bruno) e, in particolare, dalla cappella della famiglia Mennillo. Nella seconda metà del 1700 fu trasferita nell’Oratorio dell’Annunziata, restaurato dai Sessani nel 1817. Posto a destra del presbiterio, l’oratorio presenta una volta a padiglione, decorata a rosoni e cornici mistilinee. Due finestre strombate si aprono sulla parete destra, mentre sull’altare, in marmi policromi, si trova la cona marmorea con il dipinto della Pietà. L’opera non è priva di suggestioni: ne è prova il volto della Vergine, scavato dal dolore, che si contrappone a quello livido del Figlio morto. Il Prof. M. Villucci prendendo spunto dal gusto popolaresco ed espressivo che promana dall’opera, con aperture culturali in direzione della Catalogna e delle Marche, la pone in stretto rapporto iconografico con ambedue le Pietà di Roberto d’Oderisio, l’una nella Chiesa della Pietatella alla Carbonara di Napoli e l’altra nel Museo Pepoli di Trapani e l'apparenta, altresì, con la Pietà della Chiesa dell’Annunziata di Maddaloni, attribuita al primo decennio del XV secolo.
Il dipinto è stato restaurato due volte nel secolo scorso. La prima volta nel 1950, con un intervento particolarmente infelice, e la seconda volta nel 1986, con un restauro accurato eseguito dal Dr. Giuseppe Maietta di Marcianise.
Il quadro, ogni anno, nel mese di settembre, viene esposto alla pubblica devozione sull’altare maggiore della Chiesa dell’Annunziata in occasione del novenario che culmina con la celebrazione del 15 settembre. Inoltre, ogni sette anni, il dipinto, inserito in una preziosa macchina processionale in ottone ed argento (che ricorda nelle fattezze quella della Madonna del Popolo, anche se di dimensioni inferiori) montata su una base di legno indorato, viene portato a spalla (da 6 persone) attraverso le principali vie della città. Da alcuni anni ad occuparsi dell’organizzazione della processione e del trasporto del quadro è l’arciconfraternita di S. Biagio, proprietaria del dipinto che, come detto, era conservato proprio nella chiesa intitolata al Vescovo di Sebaste di proprietà del sodalizio.
Ma quando ha origine questa processione ?
Secondo la tradizione, in seguito ad un nubifragio ed ad una grandine copiosissima caduta nella notte del 21 novembre 1763 mons. Granata (Vescovo pro tempore) impose che dalla Chiesa di S. Biagio partisse una processione penitenziale con l’immagine dell’Addolorata, evidentemente già fonte di particolare devozione popolare. L’immagine rimase esposta per otto giorni nella Cattedrale dove fu oggetto di venerazione da numerosissimi fedeli venuti, anche dal circondario, per scongiurare la protezione contro le calamità in corso. E la Vergine Addolorata accolse le suppliche del suo popolo per cui l’immagine fu riportata nella chiesa di San Biagio con una processione festosa. Tuttavia a causa del notevole culto popolare che si sviluppava giornalmente, con una ressa di fedeli che giungevano da tutti i casali, e per la ristrettezza della Chiesa, si decise di edificare un altare dedicato all’Addolorata nella più capiente e vicina chiesa dell’Annunziata dove l'immagine fu traslata. Inoltre, dal 1763 il Vescovo Granata stabilì che ogni sette anni avesse luogo la processione dell'immagine miracolosa per le vie della città in occasione della festività dell’Addolorata (per l’appunto il 15 settembre). E da allora, ogni sette anni, si svolge questa antica processione.
Nel passato, in occasione della processione settennale, si organizzavano grandiosi festeggiamenti popolari, spesso superiori per sfarzo alla stessa festa della Titolare, la Madonna del Popolo. Negli ultimi decenni, però, la festa popolare ha lasciato spazio alle cerimonie religiose e ciò ha consentito il recupero del significato puramente religioso, e quasi penitenziale, di questa processione che si svolge in un clima sobrio ed appropriato.
Appuntamento al 15 settembre 2019 !

Bibliografia essenziale:
  1. Il Mensile Suessano n. 64 - Rassegna stampa "Sono 500 anni che il popolo sessano venera l'Addolorata" (1988)
  2. Sessa Aurunca. Un itinerario storico - artistico. M. Villucci - A.M. Romano (1998).
  3. Frati e fabbriche. I Conventi maschili di Sessa Aurunca. G. Di Marco - G. Parolino (2000).

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