giovedì 22 agosto 2013

L'incontro tra San Carlo e l'Addolorata

Uno dei momenti più toccanti della Settimana Santa a Sessa Aurunca (Ce) è l’incontro tra i gruppi statuari della Deposizione (popolarmente definito il Mistero di San Carlo in onore della confraternita omonima che lo custodisce) e dell’Addolorata (custodito dall'Arciconfraternita del SS. Rifugio) che avviene all’inizio della processione del Sabato Santo mattina all’incrocio fra via Mozart e Corso Lucilio. Mentre il Mistero di San Carlo procede da via Mozart verso il Corso Lucilio, l’Addolorata sta già scendendo attraverso il Corso e sulle struggenti note di “Una lacrima sulla tomba di mia madre” del maestro A. Vella, le due statue s'incontrano, muovendo l’una verso l’altra fin quasi a toccarsi per poi iniziare il percorso congiunto attraverso il centro storico della città. Ma quando nasce questa usanza ?
Partiamo da due importanti premesse:
1-) fino al 1957 la processione del Sabato Santo si svolgeva nella mattina del Venerdì Santo (e quella dei Misteri nella sera del Giovedì Santo).
2-) fino al 1967 i due cortei di San Carlo e dell’Addolorata procedevano separati ed il loro incontro era visto come foriero di sventure (a Sessa si diceva "se s'incontrano S. Carlo e l'Addolorata viene la fine del mondo"). Infatti, le due processioni ebbero origine in momenti diversi e le due confraternite si contendevano il diritto di precedenza.
Nel 1968 l’Ordinario Diocesano pro tempore, Mons. Vittorio Maria Costantini, decise di unire i due cortei dando vita alla processione che oggi conosciamo ed amiamo.
Forte fu lo stupore nella popolazione quando nel 1968, per la prima volta nella storia, i due cortei si incontrarono proprio all’altezza dell’incrocio di quella che all’epoca si chiamava Via Roma. E non venne la fine del mondo ...
I primi episodi di “saluto” da parte del Mistero di San Carlo verso l’Addolorata iniziarono solo più tardi e cioè verso la fine degli anni 70. Inizialmente si trattava più che altro di un gesto di rispetto reciproco fra le due confraternite destinato a limare secoli di incomprensioni e contrasti. Basta guardare, infatti, un VHS degli anni 80, oppure dell’inizio degli anni 90, per verificare che il Mistero di San Carlo veniva girato solo per ¼ verso la Madonna Addolorata (che si trovava ben distante) per poi girare subito verso il Corso iniziando la discesa verso la porta dei Cappuccini. Anche la marcia di sottofondo non era “Vella” ma “Schianto” del Maestro Lombardo.
Verso la fine degli anni 90 le amministrazioni delle due confraternite, consapevoli della bellezza di questo momento, molto partecipato dal popolo (nonostante l’orario e la stanchezza accumulata durante la processione della sera precedente) decisero di intensificare il pathos del saluto fino a trasformarlo in quello che oggi viene giustamente definito “incontro”. Così nel decennio scorso l’incontro assunse le fattezze attuali ed ovviamente come sottofondo non poteva che essere scelta la marcia “Vella”, la più amata dai Sessani e che meglio si concilia con la “cunnulella” che rende davvero speciale ed emozionante questo momento.
E’ davvero singolare pensare che fino a qualche decennio fa l’incontro tra le due statue era visto con terrore dalla popolazione (anche a causa degli scontri, spesso anche fisici, del passato) mentre oggi rappresenta uno dei momenti più sentiti e partecipati della Settimana Santa suessana.
Ciò dimostra che la tradizione nel tempo può anche mutare purchè ciò avvenga con moderazione e mirando sempre al miglioramento nel rispetto dei principi religiosi che devono informare queste sacre rappresentazioni.

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