Uno dei momenti più toccanti
della Settimana Santa a Sessa Aurunca (Ce) è l’incontro tra i gruppi statuari della
Deposizione (popolarmente definito il Mistero di San Carlo in onore della confraternita omonima che lo custodisce) e dell’Addolorata
(custodito dall'Arciconfraternita del SS. Rifugio) che avviene all’inizio della processione del Sabato Santo mattina all’incrocio fra via
Mozart e Corso Lucilio. Mentre il Mistero di San Carlo procede da via Mozart
verso il Corso Lucilio, l’Addolorata sta già scendendo attraverso il Corso e
sulle struggenti note di “Una lacrima sulla tomba di mia madre” del maestro A.
Vella, le due statue s'incontrano, muovendo l’una verso l’altra fin quasi a toccarsi per
poi iniziare il percorso congiunto attraverso il centro storico della città. Ma
quando nasce questa usanza ?
Partiamo da due importanti
premesse:
1-) fino al 1957 la processione
del Sabato Santo si svolgeva nella mattina del Venerdì Santo (e quella dei
Misteri nella sera del Giovedì Santo).
2-) fino al 1967 i due cortei di
San Carlo e dell’Addolorata procedevano separati ed il loro incontro era visto
come foriero di sventure (a Sessa si diceva "se s'incontrano S. Carlo e l'Addolorata viene la fine del mondo"). Infatti, le due processioni ebbero origine in momenti
diversi e le due confraternite si contendevano il diritto di precedenza.
Nel 1968 l’Ordinario Diocesano
pro tempore, Mons. Vittorio Maria Costantini, decise di unire i due cortei
dando vita alla processione che oggi conosciamo ed amiamo.
Forte fu lo stupore nella popolazione quando
nel 1968, per la prima volta nella storia, i due cortei si incontrarono proprio
all’altezza dell’incrocio di quella che all’epoca si chiamava Via Roma. E non venne la fine del mondo ...
I primi episodi di
“saluto” da parte del Mistero di San Carlo verso l’Addolorata iniziarono solo
più tardi e cioè verso la fine degli anni 70. Inizialmente si trattava più che
altro di un gesto di rispetto reciproco fra le due confraternite destinato
a limare secoli di incomprensioni e contrasti. Basta guardare, infatti,
un VHS degli anni 80, oppure dell’inizio degli anni 90, per verificare che
il Mistero di San Carlo veniva girato solo per ¼ verso la Madonna Addolorata
(che si trovava ben distante) per poi girare subito verso il Corso iniziando la discesa verso la porta dei
Cappuccini. Anche la marcia di sottofondo non era “Vella” ma “Schianto” del
Maestro Lombardo.
Verso la fine degli anni 90 le
amministrazioni delle due confraternite, consapevoli della bellezza di questo
momento, molto partecipato dal popolo (nonostante l’orario e la stanchezza
accumulata durante la processione della sera precedente) decisero di intensificare il pathos del saluto
fino a trasformarlo in quello che oggi viene giustamente definito “incontro”. Così
nel decennio scorso l’incontro assunse le fattezze attuali ed ovviamente come sottofondo
non poteva che essere scelta la marcia “Vella”, la più amata dai Sessani e che meglio si concilia
con la “cunnulella” che rende davvero speciale ed emozionante questo
momento.
E’ davvero singolare pensare che
fino a qualche decennio fa l’incontro tra le due statue era visto con
terrore dalla popolazione (anche a causa degli scontri, spesso anche fisici,
del passato) mentre oggi rappresenta uno dei momenti più sentiti e
partecipati della Settimana Santa suessana.
Ciò dimostra che la tradizione
nel tempo può anche mutare purchè ciò avvenga con moderazione e mirando sempre al miglioramento nel rispetto dei principi religiosi che devono informare queste sacre rappresentazioni.
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